Il filo conduttore è la poesia affidata alle sole immagini, per raccontare senza parole, di un libero mondo interiore di fantasia di delicate e sorprendenti emozioni. Un triste poeta non ha più idee, attraverso i suoi sogni ritroverà la propria immagine e con essa la fantasia. E’ giocato tra la poesia e il divertimento, dalla nascita dell’uomo alla sua crescita alle sue difficoltà, funambolo in equilibrio su quel filo comune a tutti, alla scoperta e sorpresa del mondo e dell’altro.
Nella scena nuda, riempita di colori, movimenti e suoni, appaiono tra tanti: la danza dei cilindri, la danza dei ventagli, una gigante sveglia che accorre in difesa del suo piccolo, la danzatrici classiche piccolissime, la valigia dei sogni e delle farfalle. Piccole suggestioni, macchie di colori, di quel mondo indefinito di affetti e immagini che muovono i nostri percorsi, come i sogni della notte.